Ieri sera al Teatro Beppe Fenoglio di La Loggia, che ci ospita da più di un anno, grazie al Patrocinio concesso dall’Amministrazione comunale, è andata in scena la splendida commedia scritta e diretta da Alessandro Ragona. Il numeroso pubblico che ha riempito le poltroncine dell’Anfiteatro si è emozionato, ha sorriso, ha riflettuto ed ha applaudito a lungo i nove protagonisti che hanno occupato il palco, la compagnia “Filodrammatica Arte della Commedia.
Meglio di qualsiasi altra nostra parola il commento dell’attore e regista Giuseppe Izzinosa, che qui riportiamo di seguito:
“Si può parlare di guerra alternando dramma, tragedia e ironia? Sì, e spesso in teatro si è fatto.
Alessandro Ragona, regista e autore, lo ha fatto e lo ha fatto bene. “Ma d’altri orrori voglio tacere” è un viaggio nel dolore e nel cinismo, nelle pieghe della meschinità umana, mettendo a nudo il crudele calcolo che fin dalla notte dei tempi ha sempre giustificato, spesso sotto un crocefisso, ogni mattanza, strage e infamia.
Dal massacro dei troiani ad opera dei soldati greci usciti dal cavallo di legno, alle stragi di Hiroshima e Nagasaki, passando per la seconda guerra mondiale, la strage di Bologna, le crociate, fino a Pietro Micca, Alessandro Ragona ha interrogato le coscienze degli spettatori attraverso uno spettacolo che trasporta il presente e il passato in un unico contesto per farci capire come certe bassezze e dolori non hanno tempo, ne sono fuori, cambiano i mezzi ma non le intenzioni.
Ottimi gli attori carichi di grande sensibilità, dall’impeccabile mimica espressiva sotto una regia essenziale che obbliga lo spettatore a vivere i sentimenti dei personaggi attraverso la loro fisicità, gestendo la scena sul palco e in platea con attenta e meticolosa precisione. Efficace l’attenta scelta musicale, in parte autoprodotta,
che ha contribuito ad immergere lo spettatore nell’intensità narrativa.
Coinvolge “Ma d’altri orrori voglio tacere”, tra commozione e sorriso traccia una strada allo spettatore, la strada dell’animo umano fatta di nobiltà e bassezze e d’altri orrori di cui è ben tacere.
Alla fine mi sono tornate alla mente le parole di Shakespeare dalla seconda scena del primo atto del Riccardo III “…anche la belva più crudele conosce la pietà, io non la conosco, dunque non sono una belva”.
Noi diciamo solo un grande grazie ad Alessandro e agli attori, i quali si sono eseguiti a titolo meramente gratuito.
“Ma d’altri orrori voglio tacere”
di Alessandro Ragona
Compagnia Arte della Commedia
“Tremendi lutti hanno dovuto subire anche madri Achee. Seppur vincitrici, molte di esse non hanno visto tornare i loro figli, dovrebbero anch’esse odiare le madri Troiane?”
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